"Vaccinazione obbligatoria COVID-19 e diritti umani". Cosa dice The Lancet
“E venne il giorno..”
Iniziamo con il titolo di un film del 2008 dove la razza umana era perseguitata da una “tossina” che gli spingeva a compiere atti di violenza, autolesionismo, odio estremo, discriminazione fra simili… una rivincita della natura contro il predominio umano degli ultimi secoli.
E venne il giorno …dell’obbligo vaccinale! Baluardo dell’ideologia di sinistra che ormai, con la scusa del terrore sanitario della malattia (il mainstream ha fatto egregiamente il suo dovere in questi due anni), sembra essere così diffusa e radicata sulla mente del cittadino oramai lobotimizzato e soprattutto con la “paura di vivere” e perdere quello che possiede.
In questa giungla oramai e intreccio tra diritti, libertà e salute.. Proviamo a capire cosa dice “La Scienza”.
In questo articolo link del 23 dicembre scorso, la rivista The Lancet affronta il problema.
Nella prima parte gli autori affrontano il tema inserendo esempi di diversi paesi (fra cui l’italia) dove l’obbligo già vige (vedi categorie lavorative); oppure dove esistono già obblighi in età scolare nella somministrazione di diversi farmaci.
Di fondo gli autori affermano :
“La nostra opinione si basa su un'ampia discussione e analisi svolta nell'ambito del progetto Lex-Atlas: Covid-19 (LAC19), una rete mondiale di giuristi che sta producendo e curando l' Oxford Compendium of National Legal Responses to Covid-19 ad accesso aperto. […] 50 giuristi della rete hanno adottato i principi relativi alla legalità e costituzionalità della vaccinazione obbligatoria nell'ottobre 2021 (principi LAC19). […] Abbiamo concluso che la vaccinazione obbligatoria e la legge sui diritti umani sono compatibili
Inoltre citano come l’OMS abbia rafforzato l'opinione che:
"l'immunizzazione è e dovrebbe essere riconosciuta come una componente fondamentale del diritto umano alla salute e una responsabilità individuale, comunitaria e governativa .
La prima parte si conclude con:
Per quanto ne sappiamo, nessuna delle principali corti costituzionali o internazionali ha stabilito che una politica di vaccinazione obbligatoria viola un diritto generale alla libertà
“MA”!.. E come diceva mio Zio tutto quello che viene prima di un “ma” non conta..
Gli autori proseguono dicendo che:
[..] la compatibilità in linea di principio della vaccinazione obbligatoria e dei diritti umani non significa che i governi, i datori di lavoro o le scuole dovrebbero essere sprezzanti riguardo alla loro adozione. Certamente interferiscono con i diritti fondamentali, quindi è necessaria un'attenta progettazione per garantire che i mandati dei vaccini non violino i diritti.
[…]I Principi LAC19 raccomandano che i regimi di vaccinazione obbligatoria siano prescritti da una legge chiara e preferibilmente adottata previa consultazione. Idealmente, la vaccinazione obbligatoria dovrebbe essere regolata dalla legge, piuttosto che da regole esecutive (cioè regolamenti). L'elaborazione di leggi sulla vaccinazione obbligatoria dovrebbe essere sottoposta a un periodo di consultazione di almeno 4-6 settimane e coinvolgere i governi subnazionali (le Regioni), i partiti di opposizione, i sindacati, gli esperti, il pubblico e altri. Queste consultazioni, e la risposta del governo, dovrebbero essere pubblicate prima dell'approvazione di qualsiasi disegno di legge, per consentire dibattiti ed emendamenti.
[…] le leggi sulla vaccinazione obbligatoria non dovrebbero lasciare importanti questioni politiche per governi, imprese private o datori di lavoro.
I regimi di vaccinazione obbligatoria devono inoltre soddisfare il principio giuridico di proporzionalità. Come dettagliato nei Principi LAC19, lo schema deve avere un obiettivo legittimo, ad esempio la riduzione della trasmissione del virus o la protezione dei servizi sanitari.
[…] la proporzionalità sarà soddisfatta se lo schema di vaccinazione obbligatorio si basa chiaramente su validi consigli di sanità pubblica. Il regime deve essere necessario anche nel senso che non esistono altri mezzi meno pregiudizievoli per raggiungere tale obiettivo. Qui ci sarà un ampio dibattito sull'efficacia del vaccino e sulle probabili risposte sociali alla vaccinazione obbligatoria.
Conclusione
Se da un lato con l’obbligatorietà sembrerebbe non sussistere una violazione dei diritti di libertà, dall’altra capiamo come questa scelta politica:
debba avere un’attenta progettazione con leggi chiare;
considerare un periodo congruo temporale (4-6settimane) di consultazione che coinvolga tutti gli attori della democrazia;
promuovere ampi dibattiti che coinvolgano il pubblico;
non debba scaricare oneri sulla società e sui datori di lavoro;
debba essere giustificata da comprovate situazioni sanitarie e di efficacia di tali farmaci;
debba avere un obiettivo chiaro e tangibile di riduzione della trasmissione del virus.
Questa seconda parte invece è stata purtroppo completamente trascurata dalla scienza di comodo, dal nostro parlamento e da tutte le istituzioni di questa democrazia morente, in terapia itensiva oramai, di questo paese chiamato Italia.