C’è un problema su cui – in conclusione – vale la pena di soffermarsi: emerge, dai dati e dalle dichiarazioni di molti scienziati, che è la vaccinazione indiscriminata di massa ha fatto esplodere i contagi dovuti alle “varianti”. Non solo, i dati mostrano un fatto clamoroso: il paese che ha vaccinato per primo, Israele, è quello che nelle ultime settimane ha la mortalità Covid-19 più alta di tutti.
Nota. Attualmente Israele ha già avviato da tempo la dose di richiamo “booster”, di conseguenza i nuovi parametri non sono stati da noi considerati.
In pratica, la vaccinazione di massa ha fatto passare Israele da un paese con mortalità Covid-19 bassa a quello che al momento ha la mortalità più alta!
Questo fatto viene ignorato da tutti i nostri esperti e anche dai media, ma Israele è il modello che abbiamo seguito anche noi con il vaccinare tutti indiscriminatamente.
Esiste una spiegazione di questo effetto contrario che la vaccinazione sta ottenendo, sia a livello di contagi che di decessi, ed è la seguente: è fondamentalmente sbagliato vaccinare la maggioranza della popolazione mentre si sta diffondendo un nuovo virus. Se cioè si vaccina un 10-15% della popolazione più a rischio (gli ultrasettantenni) funziona; se si vaccina il 70% e oltre della popolazione è un boomerang, perché scoppiano le “varianti” più contagiose e anche (non si può escludere) letali. Per sfuggire ai vaccini, il virus si modifica.
Il termine usato per indicare questo fenomeno è Immune Evasion, cioè il fenomeno per cui il nuovo virus, in questo caso il SARS-CoV-2, incontra improvvisamente soggetti in maggioranza vaccinati e allora, dato che i coronavirus mutano in modo relativamente frequente, seleziona progressivamente “varianti” che gli consentono di diffondersi lo stesso. Questo fenomeno è stato spiegato diffusamente non solo dal Nobel Luc Montagnier, che però viene considerato ora troppo anziano per essere ascoltato, ma ad esempio, tra i tanti, da Robert Malone, a cui viene dato credito per esser stato il pioniere della tecnica dei vaccini mRNA, usati da Pfizer e Moderna. Ma proprio Malone ora è diventato critico del loro uso indiscriminato (fonte).
Ci sono centinaia di articoli, interviste, riferimenti ad articoli scientifici che si possono leggere riguardo alla Immune Evasion, il fenomeno per cui la vaccinazione di massa nel mezzo di una pandemia in sostanza induce la diffusione di varianti, che sono più contagiose e anche letali. Ma anche senza entrare nel merito dei dibattiti tra scienziati (perché non c’è affatto unanimità come si vuole far pensare), va ricordato il semplice fatto che in tutto il mondo quest’anno i contagi sono stati molto maggiori, anche dieci o venti volte più alti tra maggio e settembre, da Israele, allo UK e Italia, al Giappone, all’Australia e tanti altri paesi asiatici che l’anno scorso avevano praticamente evitato il contagio Covid-19 e quest’anno hanno ritmi da dieci a cento volte maggiori.
In tutti questi paesi i contagi esplodono in parallelo alla vaccinazione. I nostri esperti in TV si limitano a dire “adesso c’è la variante Delta”, ma coloro che fanno ricerca seria spiegano che queste varianti sono il frutto di ciò che accade quando si vaccina la maggioranza della popolazione mentre un virus si sta diffondendo per la prima volta.
Il dato citato all’inizio di Israele che ha ora la mortalità Covid-19 pro capite più alta del mondo dovrebbe far pensare. Vaccini per ridurla, per aumentarla. Ma è quello che sta succedendo.
L’errore indicato dagli scienziati e medici critici come Bossche, Montagnier, McCulloch e Malone è quello di vaccinare indiscriminatamente tutti invece di limitarsi alle persone a rischio, con il risultato che i vaccini progressivamente perdono efficacia e diventano obbligatorie la terza o ora persino la quarta dose, come già ha iniziato a fare Israele davanti al disastro della strategia adottata finora (fonte).
In ogni caso, il semplice dato di fatto è che contagi, malati e decessi Covid-19 negli ultimi 4 mesi sono peggiorati ovunque, rispetto allo stesso periodo stagionale dell’anno scorso. Finora tutte le pandemie, inclusa la terribile “spagnola” del 1919, si sono esaurite sempre in due anni, senza eccezioni. Nessuna è stata affrontata però con una vaccinazione di massa indiscriminata. Qui sono passati 18 mesi e questo virus sta aumentando la sua diffusione e mortalità, se lo si confronta ovviamente non con l’inverno, ma con lo stesso periodo stagionale l’anno scorso. Non è affatto vero che “gli scienziati” sono concordi nel predicare la vaccinazione di massa indiscriminata di tutta la popolazione dai bambini fino ai novantenni, una strategia mai adottata prima nella storia.
Bisogna ammettere il semplice fatto che, finora, sia i contagi che gli ospedalizzati che i morti complessivamente sono aumentati da quando si vaccina. E i vaccinati si ammalano e muoiono in percentuali progressivamente maggiori. Qui si vedano i morti Covid-19 per “Delta” in UK divisi tra vaccinati (viola) e non vaccinati (verde) e sopra i 50 anni i morti vaccinati sono i ⅔, il 68%. La percentuale però di vaccinati sopra i 50 anni non è il 90%, ma vicino all’80%, per cui la differenza è sempre minore.
È ormai evidente a tutti meno che al nostro governo che il vaccino non fa molto contro il contagio, ma è in sostanza una cura (preventiva) che riduce la mortalità. Come però abbiamo evidenziato in altri articoli e come chiunque può controllare, a differenza dei vaccini esistenti, qui ci sono migliaia di segnalazioni di casi gravi di morte o disabilità. Esistono anche altre cure, oltre a quelle di Pfizer, Moderna e AstraZeneca che non hanno questi effetti collaterali e non inducono mutazioni della dinamica del virus con “varianti” (come molto scienziati sostengono). Stiamo seguendo una strada, la vaccinazione di massa, che porta ad un vincolo cieco. Ma siamo ciechi e non lo vediamo.
La variante Delta è partita dalla Gran Bretagna, qualche mese fa lo ha fatto notare anche l'istituto della sanità indiano visto che erroneamente veniva attribuita a loro!
Quindi, secondo quanto esposto da Jason, la vaccinazione funziona. Ed è una buona notizia.