Per il "Black Lives Matter" il vaccino è diventato razzista. Perché i filodemocratici di casa nostra non né parlano?
Ricordate gli inchini tanto oggetto di discussione, durante gli ultimi europei di calcio, dove esponenti del governo e della nostra politica presero la palla al balzo per farne una questione di stato, tanto da imporre alla nazionale di calcio come comportarsi? Tutto per sposare la causa BLM "Black Lives Matter".
Bene, a distanza di 3 mesi, ora i leader dei BLM americani puntano il dito contro i mandanti delle vaccinazioni, accusati in quanto discriminatori verso i neri d’America.
Tutto è precipitato da un fatto accaduto all’inizio di questo mese, una rissa scoppiata tra la titolare di un ristorante italiano a New York City e tre donne nere del Texas.
Dalle indagini è emerso che le tre donne avevano fornito la documentazione delle vaccinazioni Covid-19 per entrare nel locale, ma a detta della ristoratrice queste erano false; da qui l'alterco, contornato da insulti razziali subiti ai danni delle tre texane, si è allargata coinvolgendo altri neri che si erano uniti nelle proteste delle tre texane.
Ma al di là dell'incidente, provocato dall'applicazione da parte della città delle regole che richiedono alle persone di mostrare la prova di aver ricevuto almeno una dose di vaccino contro il coronavirus per cenare nei locali, sottolinea un altro problema di fondo: il divario vaccinale razziale negli Stati Uniti.
Attualmente circa il 77% della popolazione adulta (>18anni) negli Stati Uniti ha ricevuto almeno una dose di vaccino contro il Covid-19 (fonte).
Il CDC riporta le caratteristiche demografiche, inclusa la razza/etnia, delle persone che ricevono le vaccinazioni Covid-19 a livello nazionale. A partire dal 21 settembre 2021, il CDC ha riferito che la razza/etnia era nota per il 59% delle persone che avevano ricevuto almeno una dose del vaccino. In questo gruppo, quasi i due terzi erano bianchi (60%), il 10% erano neri, il 17% ispanici, il 6% asiatici, l'1% indiani d'America o nativi dell'Alaska e <1% nativi hawaiani o altri abitanti delle isole del Pacifico, mentre il 5% ha riferito di razza multipla o di altra natura.
Tra i vaccini somministrati negli ultimi 14 giorni, il 23% è andato agli ispanici e il 14% ai neri (Figura 1). Questi modelli recenti suggeriscono un restringimento dei divari razziali nelle vaccinazioni a livello nazionale, in particolare per gli ispanici e i neri, che rappresentano una quota maggiore di vaccinazioni recenti rispetto alla loro quota della popolazione totale (23% contro 17% e 14% contro il 12%, rispettivamente). Sebbene questi dati forniscano utili spunti a livello nazionale, ad oggi, il CDC non riporta pubblicamente dati a livello statale sulla composizione razziale/etnica delle persone vaccinate.
Distribuzione delle vaccinazioni per razza/etnia
La figura 2 mostra le quote di vaccinazioni, casi e decessi Covid-19 tra neri, ispanici, asiatici e bianchi. I dati mostrano anche la distribuzione della popolazione totale per questi gruppi a partire dal 2019. I dati non sono presentati per altri gruppi a causa delle limitazioni dei dati.
Insieme questi dati mostrano:
I neri hanno ricevuto quote inferiori di vaccinazioni rispetto alle loro quote di casi, decessi e alla popolazione totale in più della metà degli stati che riportano dati.
Riflettendo livelli sproporzionati di infezione, gli ispanici hanno ricevuto quote di vaccinazioni inferiori rispetto alle loro quote di casi nella maggior parte degli stati segnalanti.
I bianchi hanno ricevuto una quota maggiore di vaccinazioni rispetto alla loro quota di casi nella maggior parte degli stati che riportano dati.
Per altri dettagli sugli Stati rimandiamo alle tabelle interattive qui
Se analizziamo la percentuale della popolazione totale vaccinata per razza/etnia, in 43 stati (Nord Dakota e New Mexico sono esclusi dal totale a causa delle differenze nel modo in cui riportano i propri dati), la percentuale di persone bianche che hanno ricevuto almeno una dose di vaccino Covid-19 (53%) era 1,2 volte superiore al tasso per i neri (45%) e 1,1 volte superiore al tasso per gli ispanici (49%) alla data del 20 settembre 2021.
Il BLM contesta quindi queste disparità razziali di accesso alla vaccinazione, dettate da diversi fattori:
“[…] la sfiducia nei confronti dell'establishment medico a causa di una storia di trattamenti discriminatori” ha affermato Amara Enyia, coordinatrice politica e di ricerca per il Movement for Black Lives.
Tale fattori di contestazioni risalgono alle sperimentazione medica sulle persone schiavizzate di colore nel passato coloniale. Altri esempi includono l'esperimento della sifilide di Tuskegee del governo, in cui il trattamento è stato negato agli uomini di colore. A detta di molti.. “per vedere l’effetto a lungo periodo della malattia usando come cavie i neri americani”
"Penso che sia importante notare il contesto storico per l'esitazione del vaccino. C'è una storia di un sistema sanitario che è stato effettivamente dannoso per i neri", ha detto Amara Enyia.
Ma esempi più recenti di persone di colore che non ricevono cure mediche adeguate hanno anche rafforzato la sfiducia, ha detto Enyia, citando il caso di Susan Moore, una dottoressa nera che è morta per complicazioni da COVID-19 dopo essersi lamentata di cure razziste mentre era in ospedale. (fonte)
Hawk Newsome, presidente di Black Lives Matter ribadisce:
"Non sono un anti-vaxxer. Non sono un conservatore che osserva Fox News. Molte persone di colore non lo sono, semplicemente non si fidano di questo vaccino", ha aggiunto Newsome, che non è vaccinato.
“Il presidente ci ha fatto molte promesse su tutto il movimento Black Lives Matter, ma non ha fatto passi sostanziali su quel fronte", ha detto Newsome, e ha sottolineato il maltrattamento dei migranti haitiani al confine.
"I neri si stanno rendendo conto che i democratici sono cattivi quasi quanto i repubblicani quando si tratta del loro trattamento dei neri", ha detto. "È una sensazione molto che fa riflettere."
Anche la star dell’NBA Lebron James ha affermato di recente come la scelta di vaccinarsi debba rimanere personale e che non si prodigherà a fare da testimonial a questo tipo di campagna mediatica (fonte).
"Stiamo parlando di corpi di individui", ha detto. “Non stiamo parlando di qualcosa che è politico, o razzismo, o brutalità della polizia, o cose del genere. Parliamo del corpo e del benessere delle persone”.
Il nostro mainstream da più di un anno ha intrapreso la battaglia di inginocchiarsi per il caso della morte di George Floyd e non perde occasione per ricordarcelo.
Ora supporteranno questa causa del BLM contro i vaccini?