Attenzione a ciò che sta accandendo in Danimarca con la variante Omicron! Il vaso di pandora dei vaccini potrebbe essere scoperchiato
Nelle ultime settimane molti epidemiologi stanno prestato molta attenzione alla Danimarca, paese di 5,8 milioni di abitanti con una popolazione vaccinata al 77% con due dosi, 81% con una dose e 27% con terza dose
La Danimarca ha registrato 3.437 casi di Omicron, hanno detto le autorità lunedì. Circa il 9% delle persone infette da Omicron aveva ricevuto tre dosi di un vaccino contro il Covid-19, il 75% due dosi, mentre il 14% non era vaccinato. (link al report)
Di cui gli ospedalizzati sono 14 (lo 0.40%)
Dall'inizio della pandemia, il paese ha istituito un sofisticato sistema di sorveglianza che combina test del coronavirus su larga scala con il sequenziamento genetico di molti campioni. Questa strategia ha permesso alla Danimarca di individuare nuove varianti emergenti, anche quando sono a livelli bassi, e di adeguare le politiche di sanità pubblica per prepararsi a nuove ondate.
Il primo campione di Omicron dalla Danimarca è stato sequenziato il 3 dicembre, raccolto il 23 novembre, nello stesso periodo in cui i ricercatori in Sud Africa hanno parlato per la prima volta al mondo di un aumento dei casi dovuti a questa variante.
Poiché il sequenziamento del materiale genetico da campioni di coronavirus può richiedere giorni, i ricercatori danesi hanno sviluppato un rapido test genetico che rileva alcune mutazioni chiave trovate solo in Omicron. Ogni risultato positivo del test in Danimarca viene ora sottoposto a screening per la nuova variante, ottenendo un quadro eccezionalmente completo della diffusione di Omicron.
Nel rapporto pubblicato lunedì dallo Statens Serum Institute di Copenaghen, i ricercatori hanno stimato che i casi di Omicron in Danimarca raddoppiano ogni due giorni. Omicron si sta diffondendo molto più velocemente di Delta, il che significa che la nuova variante diventerà dominante entro metà settimana, secondo il rapporto.
Tre quarti dei casi di Omicron riguardano persone che hanno ricevuto due dosi di vaccino, che è circa la stessa frazione dell'intero paese completamente vaccinato. Questa alta percentuale indica che i vaccini forniscono poca protezione dalle infezioni, sebbene la maggior parte degli scienziati creda che i colpi continueranno a respingere malattie gravi e morte.
I dati danesi sono coerenti con un rapporto più piccolo di infezioni da Omicron negli Stati Uniti . Su 43 casi documentati, 34 – o circa il 79% – erano persone che erano state completamente vaccinate.
"Questa cosa può diffondersi e può diffondersi indipendentemente dal fatto che tu sia stato vaccinato o meno", ha detto Christina Ramirez, biostatistica dell'Università della California, a Los Angeles.
La scorsa settimana, la Danimarca ha imposto nuove restrizioni alla salute pubblica , tra cui la chiusura di ristoranti e bar a mezzanotte e il passaggio in DAD ad alcune scuole prima delle vacanze invernali. Inoltre, le persone che hanno 40 anni o più e almeno quattro mesi e mezzo dopo la seconda iniezione, possono ora beneficiare di una terza dose, ha detto lunedì l'autorità sanitaria danese .
La situazione in Norvegia e la scarsa efficacia di Pfizer.
I ricercatori norvegesi hanno affermato che Omicron potrebbe portare a un numero significativamente maggiore di ricoveri ospedalieri, anche se è più “mite”.
Prevedono che gli ospedali norvegesi vedranno da 50 a 200 ricoveri ogni giorno, a meno che misure rapide non rallentino significativamente l'epidemia.
In questo momento, la Norvegia registra circa 30 ricoveri al giorno, che sono già sufficienti per mettere a dura prova gli ospedali del paese.
"C'è un'urgente necessità di frenare l'epidemia di Covid-19 con misure significative in modo che la variante Omicron non causi un'ondata epidemica che pone un enorme carico di malattia e sovraccarichi completamente il servizio sanitario", ha avvertito l'Istituto norvegese di sanità pubblica .
Nello studio dell’imperial college di Londra si stima come l’efficacia del vaccino nel prevernire l’infezione da Omicron sia praticamente azzerata per chi ha ricevuto le due dosi, rimane una certa protezione che oscilla fra il (55% e 80%) per chi ha ricevuto la terza dose.
Le tabelle seguenti riassumono tale affermazione, vengono rappresentati due metodi di stima sull’efficacia dei vaccini, ma i risultati sono sovrapponibili. Si osserva inoltre dai dati come Pfizer sia meno efficace di AZ contro questa variante.
In ogni caso, i ricercatori al momento si dicono ottimisti sulla gravità sintomatica che può portare questa nuova variante, ma i numeri sono ancora troppo bassi per esserne certi come afferma anche uno studio su nature e il report di risk assessment del PHE inglese. Dove si evidenzia appunto la scarsa efficacia dei vaccini anti-covid nel contenere l’infezione.
L’unica cosa certa che possiamo ribadire è che il greenpass è inutile nel fermare l’infezione, come potrebbe essere stato inutile e dispendioso aver vaccinato a tappeto l’ 81% della popolazione italiana (71% con doppia dose) con tempistiche praticamente inadeguate (a cavallo di agosto) e per soggetti sotto i 50 anni per cui i benefici tangibili di questi farmaci, rispetto all’immunizzazione dovuta alla malattia, sono al quanto discutibili.
L’unica cosa da fare era proteggere gli anziani e gli immunodepressi, come in tutte le stagioni invernali portatrici di virus influenzali.